L'infertilità maschile

Si definisce “Infertilità” (di coppia, generalmente) l’incapacità di concepire in maniera “naturale” un figlio all’interno di una coppia.

Viene consigliato di approfondire con esami ed accertamenti specifici in una coppia l’eventuale presenza di infertilità dopo un anno di rapporti liberi senza concepimento (definizione ASRM).

In circa il 50% dei casi, una causa maschile, anche in associazione, è alla base dei quadri di infertilità di coppia.

Negli ultimi 50 anni si è visto in drammatico incremento di queste condizioni.

Le cause di questo fenomeno non sono del tutto conosciute.

Abitudini scorrette, alimentazione, obesità, sostanze chimiche, vengono spesso chiamate in causa, senza però aver mai potuto determinare con certezza.

Nel caso di un paziente maschio, l’esame fondamentale che permette di iniziare un approccio è lo spermiogramma.

Generalmente, 3 grossi quadri possono essere rilevati in uno spermiogramma “alterato”:

  • oligospermia (o nei casi più gravi azoospermia): riduzione (o assenza) di spermatozoi nell’eiaculato.
    In questo caso è sempre fondamentale comprendere se il quadro è dovuto ad una ostruzione, oppure ad un deficit di produzione.
  • teratospermia: alterazione della forma degli spermatozoi
  • astenospermia: alterazione della motilità degli spermatozoi.

I quadri possono essere associati e creare degli aspetti misti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) prevede parametri abbastanza rigidi e costantemente aggiornati sulla refertazione e sulla validazione dello spermiogramma.

Ci sono poi numerosi parametri “aggiuntivi” che possono essere di aiuto al Medico Andrologo, nella definizione dell’iter successivo, sia diagnostici che terapeutici.

Va precisato che numerose condizioni possono avere rilevanza in un quadro di infertilità ed, a seconda della gravità, sono necessari approfondimenti sempre più specifici (fino a test genetici e biopsie diagnostiche).

Generalmente, ecografia scrotale (eseguita da un medico esperto in Medicina della Riproduzione, possibilmente) e il dosaggio ematico di alcuni ormoni sono sempre necessari.

Va rilevato che la Andrologia ed la Medicina della Riproduzione prevedono protocolli e schemi abbastanza metodici e validati, e che quindi solo un approccio supportato da evidenza scientifiche può portare a risultati ed evitare procedure inutili e perfino dannose.

Inoltre, da parte di chi si occupa di Medicina della Riproduzione sul versante maschile (detta anche “Andrologia della Riproduzione”) dovrebbe sempre lavorare a stretto contatto con un Centro di Procreazione Medicalmente.

Spesso, infatti, l’approccio è “alla coppia” e la collaborazione con un Ginecologo esperto in problematiche di infertilità è necessario per evitare insuccessi, ma anche perdite di tempo inutili, se non dannose.

Vedi anche Infertilità di coppia

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